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ArcheoBike, l’archeologia in 3D a portata di bici a Parma

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Scoprire l'archeologia 3D in bicicletta? Noi di Parmamorethanfood, progetto di storytelling digitale sulla città di Parma nato all’interno dello spazio di coworking di Officine On/Off, lo abbiamo fatto, e ora vi raccontiamo come.

Sabato 26 marzo scorso, con la sveglia fissata di prima mattina, muniti di bicicletta e smartphone, ci rechiamo presso il luogo concordato, dove ci attendono Davide Pagani, guida cicloturistica di Bike Food Stories, e Giulio Bigliardi, archeologo di 3D ArcheoLab, pronti per accompagnarci alla scoperta dei lati nascosti della città ducale. Insieme a noi, altri 7 partecipanti. Insieme ci dirigiamo alla volta di ArcheoBike!

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Dopo aver scoperto gli insediamenti dell'età del Bronzo de La Terramara (Barriera Repubblica), riscopriamo la Parma Romana in  Piazza Garibaldi, cuore della città.
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Il tour prosegue verso la Parma Cristiana: Giulio racconta che tra IV e VI secolo il baricentro della città si sposta dall'area del Foro Romano a Piazza Duomo. Da lì, ci dirigiamo in Viale Mentana dove possiamo osservare da vicino gli interventi farnesiani. Pedaliamo poi verso la della 5° tappa del Tour, il Canale Naviglio: qui ammiriamo la Certosa di Paradigna, abbazia restaurata a cura dell’Università di Parma dal 1986 con i fondi FIO, che ospita dal 2002 le collezioni dello CSAC – Centro Studi e Archivio della Comunicazione.
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Il nostro viaggio si conclude al FabLab Parma, il luogo in cui l'archeologia si fa finalmente contemporanea: è qui che Giulio ci mostra i risultati dell’applicazione delle nuove tecnologie di fabbricazione digitale alla conservazione e al restauro dei beni culturali.
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Luisella Curcio


Dai Centri Giovani: la storia di Wisem, che sogna di diventare elettrotecnico

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Sono ragazzi in età scolastica, li vediamo scherzare, comportarsi come adolescenti, ma sono i lavoratori di domani, alcuni, nel loro piccolo, di oggi. Hanno sogni e desideri per il proprio futuro e le idee chiare su come fare per realizzarli. L’Informagiovani del Comune di Parma ha ascoltato alcuni di questi sogni, entrando nelle scuole superiori, insieme ad educatori, volontari e professionisti, con un progetto di informazione orientativa legato alle tematiche della scelta dopo il diploma e dell'ingresso nel mondo del lavoro.

Wisem Hamrouni è uno studente di 19 anni dell’IPSIA e parla in maniera diretta e appassionata, vuole aprire una ditta elettrotecnica, se gli chiedi del futuro ti dice che “sì, lo vedo e lo vedo come lavoro e famiglia, un misto di cose belle e brutte, com’è la vita”. Riguardo il suo sogno, “è un’idea che ho da 4/5 anni, quando ho conosciuto un amico di mio padre che fa il trasfertista e parla 5 lingue, quando l’ho sentito parlare della sua vita mi ha affascinato”. Da quel momento la scelta della scuola, “la rifarei perché qui ho appreso le basi che mi serviranno e che mi sono già servite nello stage, e anche perché questa scuola ha alimentato il mio sogno; mi ha cambiato caratterialmente, l’incontro con alcuni professori mi ha migliorato”.

La decisione di seguire uno stage rientra in quel percorso di formazione e apprendimento, fondamentale per realizzare il suo sogno, “ho fatto lo stage per farmi conoscere e iniziare a raggiungere il mio obiettivo”. Le idee sono chiare e dallo stage Wisem ha ottenuto una proroga di due mesi e una proposta “preso il diploma mi hanno detto di ricontattarli perché gli sono piaciuto”, inutile chiedergli se sia soddisfatto. Alla domanda su cosa vorrebbe che un datore vedesse in lui, risponde: “la tanta voglia di imparare e di lavorare che ho e la passione che ci metto”. Ed è proprio la passione, secondo Wisem, la componente più importante per realizzare un sogno, “perché senza passione non studi e non ti applichi”.

Uno spettacolo in viaggio, Parma-Cesena on the road

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Il gruppo di teatro del Centro Giovani Esprit, insieme al Liceo Marconi e ad altre scuole superiori di Parma, ha ottenuto il premio Teatro Civile al Festival Nazionale del Teatro Scolastico. Ecco il reportage di due ragazzi.

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Sei di mattina, pullman, partenza, destinazione Teatro Bonci di Cesena. Cavolo quanto è presto. Non dormire per paura di non svegliarsi è ridicolo, ma a volte, inevitabile.

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Il nostro spettacolo ‘Un Corpo che non Mente’ è stato scelto tra tanti per questo concorso di teatro scolastico realizzato insieme agli educatori e ai ragazzi del Centro Giovani Esprit. Ripasso la parte, mi sembrava più semplice, un po’ ho paura, le gambe tremano, sarà la stanchezza. Siamo in viaggio e con la fantasia cerchiamo di anticipare come andrà questa giornata. Scambio qualche parola con gli altri, ridiamo, cerchiamo di ingannare l’ansia da palco che inizia a salire.

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Sono felice per questa opportunità, ce la siamo meritata, in questo anno di prove e scrittura ogni lunedì pomeriggio al centro giovani, il nostro messaggio di speranza ha colpito nel segno. ‘Un Corpo che non Mente’ come quando saliamo sul palco, non mente mai e inizia a tremare nel vedere la platea, nel camminare sulle assi di legno liscio su cui lasciare i nostri passi.

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Un palco davvero importante e potente da riempire di noi. Buio in sala, da ora non si scherza più, bisogna dare il massimo, non si torna indietro. Magia pura, con quelle luci, quel profumo di teatro. Ci muoviamo all’unisono, ognuno nel suo ruolo nel complesso diventa perfetto.

In sala silenzio, attenzione, tensione. La fine dello spettacolo giunge in un lampo e l’applauso ne è il conseguente tuono. Sono soddisfatto, tutti lo siamo anche perché abbiamo vinto il ‘Premio teatro civile’ e festeggiamo con orgoglio in spiaggia dove possiamo rilassarci.

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Torniamo a Parma stanchi e soddisfatti, euforici, ma stremati da tutte le emozioni date e ricevute oggi, ce le sentiamo addosso e ci accorgiamo una volta di più che abbiamo ‘Un Corpo che non Mente’.

Eleonora, Mattia

Facce da Informagiovani: la storia di Alex

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“Credo nella meritocrazia e sono una persona determinata e positiva”, in un periodo di grandi incertezze queste parole, dette da un 26enne, fanno effetto. Lui è Alex Orlando, di origini colombiane, ma in Italia dall’età di 8 anni e frequenta abitualmente l’Informagiovani che ritiene “un punto di riferimento per tante cose, tra le altre gli annunci di lavoro, grazie ai quali ho anche sostenuto dei colloqui”.

Alex parla in modo pacato ed entusiasta, il suo sogno è lavorare in una multinazionale tra l’Italia e l’estero “perché vorrei mantenere un collegamento con questo Paese anche se l’estero offre sicuramente più opportunità, intellettuali, perché dà modo di conoscere nuove culture, ed economiche perché ci sono nuovi mercati. Inoltre all’estero si può fare carriera perché ne viene data la possibilità”.

Per avvicinarsi al suo futuro si è iscritto alla Facoltà di Economia per “essere il più formato possibile, perché la formazione non è mai troppa. La scelta dell’Università deriva proprio da questo: se mi propongo in Barilla solo con il diploma o con la laurea avrò davanti a me posizioni lavorative e di carriera diverse. E poi l’Università dà delle basi per arrivare più preparati al mondo del lavoro”.

La sua carriera è fatta di tantissime esperienze diverse tra loro, l’ultima come addetto alle vendite presso una catena di abbigliamento, dalle quali Alex ha sempre imparato qualcosa .“Tutti i lavori se fatti bene ti insegnano qualcosa e anche in periodi in cui si dice che non c’è lavoro basta avere l’umiltà di adattarsi un po’, non smettere mai di cercare e di insistere”.

Alex crede anche in alcuni valori fondamentali: “nel lavoro stesso come qualcosa di importante, nel senso di responsabilità, nel rispetto, nella qualità dei prodotti o, in caso di servizi, nella trasparenza”. Persona curiosa e creativa, ad Alex piacerebbe avere un ruolo di mediazione “per questo ho iniziato da poco e da autodidatta a fare il broker”. Il futuro? “Sarà bello”.

Informagiovani